di Alberto Nicoletta
“Migrazioni coercitive ingegnerizzate” è così che la studiosa Kelly M. Greenhill (assistente al senatore John Kerry e gia consulente del pentagono, presidentessa del gruppo di lavoro pubblico sul conflitto, sicurezza e politica presso la Harvard Kennedy School of Government del Belfer Center) definisce gli imponenti flussi migratori che stanno attanagliando l’ Europa, con un impatto enorme, paragonabile a quello di un vero e proprio attacco bellico o di una forte crisi finanziaria. Secondo la studiosa, questi flussi rappresenterebbero un’ arma vera e propria con la quale i cosiddetti “stati deboli” minaccerebbero le più ricche nazioni occidentali. Anche l’ intelligence statunitense è da sempre interessata a questa strategia di “guerra non violenta”, atta a destabilizzare il suolo europeo, fino a spingere l’ UE ad accettare dagli USA condizioni economiche e militari che altrimenti avrebbe rifiutato, esattamente come quando si perde una guerra.
Nel 2010 Muammar Gheddafi minacciò di rendere l’ Europa “un’altra Africa” se non avesse ricevuto 5 miliardi di euro; raggiunti gli accordi con l’ UE, la Libia di Gheddaffi riuscì a contenere le orde migratorie verso Italia e Europa, parte di questi flussi fu assorbito dalla nazione libica stessa generando uno stato di degrado nelle principali città. E come sappiamo la caduta del leader libico ha consentito alle masse di migranti sub-sahariani di raggiungere le coste europee.
Ma anche Turchia e Sudan dal 2014 ricevono ingenti capitali per impedire i flussi migratori verso l’ Europa, ciò è previsto dal documento “Strategia Globale”[1] nella quale si chiede di aiutare le nazioni amiche, non perché rispettose dei diritti umani ma perché impegnate in una lotta all’ immigrazione. Tali rapporti, permetterebbero una vendita di armi verso i Paesi Africani in via di sviluppo, darebbero un ruolo ancora più egemone alla NATO, che verrebbe autorizzata ad entrare nei territori dei “Paesi Amici” al fine di controllare le problematiche interne e i flussi migratori, inoltre andrebbe ad ingrassare le casse dell’ industria bellica, con un rischio dell’ aumento dei conflitti.
Anche il ministro indonesiano Tedjo Purdijatno ha “minacciato” il governo di Camberra, sostenendo che se proseguirà le sue manovre economiche contro l’ Indonesia, scatenerà uno tsunami di migranti verso l’ Australia.
Anche il ministro della difesa greco Panos Kamenos, ha minacciato di agevolare il flusso di immigrati e jihadisti verso l’ Europa e in particolare la Germania, nel qual caso la Grecia fosse abbandonata nella crisi.
In parallelo anche l’ ISIS ha mosso minacce in tal senso, quando dalle aree occupate in Libia ha dichiarato di voler inviare 500.000 africani verso l’ Italia, facenti parte di un blocco di 700.000 in attesa sulle coste; l’ ISIS ha paragonato tale attacco a una forza militare distruttiva. Il traffico di clandestini va quindi di pari passo con il terrorismo, aspetto confermato dall’ arresto di 18 miliziani di Al Qaida; il gruppo terroristico sarebbe stato dedito alla vendita di documenti falsi e di immaginari contratti di lavoro.
Le mafie africane poi utilizzerebbero queste orde di migranti per lo sfruttamento della prostituzione e il commercio clandestino di organi. A seguito di indagini svolte dalla polizia e dalla Procura di Palermo, è emerso che molti immigrati in Nord Africa sarebbero stati uccisi per espiantare e vendere sul mercato nero i loro organi; inoltre vi sarebbe un giro di affari relativo ai soldi versati dai clandestini per raggiungere le singole nazioni europee. Tutto ciò non fa altro che alimentare e rendere più forti il crimine organizzato e le orde terroristiche che attanagliano l’ Europa.
I nuclei di immigrati, possono rappresentare un’ ottima base d’ appoggio per cellule terroriste, che come sappiamo (anche grazie a rapporti dei servizi di sicurezza italiani) usufruiscono delle masse di clandestini per accedere alle città occidentali. Come nel caso di Amis Amri il killer dei mercatini di Natale di Berlino, freddato da agenti della polizia di Milano che aveva raggiunto l’ Italia mimetizzandosi tra gli immigrati clandestini sui barconi.
L’ arma dell’ immigrazione è utilizzata anche in ambito intra-continentale, creando tensione tra i singoli stati su come disporre la massa umana migrante. In risposta all’ invio di truppe per il controllo dell’ euro tunnel che collega l’ Inghilterra con la Francia, voluto da Cameron, il vicesindaco di Calais, Emmanuel Agius, ha minacciato di lasciar entrare i migranti nel passaggio della Manica. Secondo la polizia francese dietro le violente proteste dei migranti avvenute presso il tunnel della manica, ci sarebbero degli attivisti britannici di sinistra estrema. Che siano gli stessi finti attivisti cosiddetti black block utilizzati dai servizi segreti come sobillatori laddove si vuole creare tensione ? C’è da chiederselo .
L’immigrato medio lontano da casa e incanalato in flussi senza controlli di disperati in cerca di una sistemazione, diviene una pedina facilmente manipolabile dalle élite, è normale domandarsi chi siano le figure che usano come burattini i migranti. Il periodico austriaco InfoDirekt sarebbe venuto a conoscenza di un rapporto dei servizi segreti militari austriaci (Osterreichischen Abwehramts) in base al quale ONG statunitensi foraggerebbero l’ immigrazione clandestina in Europa; secondo i servizi tali organizzazioni finanzierebbero le spese che i rifugiati devono versare ai cosiddetti scafisti del crimine organizzato. Tali ONG sarebbero le stesse dietro le rivolte colorate (come quella in Ucraina) finanziate da Georges Soros o dal Dipartimento di Stato Americano. Lo stesso Soros a un summit dell’ ONU sulle migrazioni ha dichiarato di aver finanziato le ONG che si occupavano di foimentare l’ immigrazione di massa. InfoDirect in un altro articolo ha parlato anche della Barclays Bank dietro il business dei profughi, uno dei tentacoli della famiglia Rothschild. In oltre l’ agenzia europea preposta al controllo delle frontiere e dei flussi migratori “Frontex” ha rilasciato un rapporto nel quale dichiara che le ONG che si occupano dell’ accoglienza degli immigrati sarebbero colluse con chi organizza tali trasferimenti di clandestini nel Mediterraneo, lo ha rivelato il “Financial Times”.
L’ intellettuale francese Thierry Meyssan definisce “la teoria del caos” questa strategia voluta dai neocon statunitensi, tesa a distruggere uno stato, per poterlo saccheggiare, privandolo di un esercito e rendendolo inerme. Pertanto lo scopo della NATO che gli USA guidano sarebbe quello di distruggere gli stati, l’ immigrazione rientrerebbe pienamente in questa strategia “militare”.
L’ invasione dell’ Europa fu preconizzata gia nel 1922 da Richard Kalerji, padre del trattato di Maastricht e del multiculturalismo. Uomo foraggiato dai banchieri, Kalerji proclama l’ abolizione dello stato di diritto di autodeterminazione dei popoli e l’abolizione degli stati nazionali, grazie all’ ausilio di movimenti etnici separatisti e immigrazione di massa. La sua volontà è di creare un meticciato, costituito da una nuova popolazione europea più debole e più facilmente dominabile.
Masse di immigrati quindi pronte ad essere eterodirette da un qualsiasi falso partito, foraggiato da qualche magnate dell’ alta finanza. Del resto abbiamo visto, come nelle sommosse degli extracomunitari di Parigi e di Londra di qualche anno fa, vi fossero dietro dei sobillatori provenienti dalla sinistra radicale; probabilmente non hanno agito da soli o per scelta deliberata ma potrebbero essere frutto di qualcosa di più grosso.. un’ unica mente! Al pari delle famigerate rivolte colorate eterodirette e organizzate grazie da gruppi come Otpor.
L’ immigrazione di massa è utile anche come arma del capitalismo, in quanto è volta a creare una massa di lavoratori disposta a lavorare in condizioni anti sociali (parecchie ore a salari bassissimi), in favore delle multinazionali che in maniera sempre più violenta distruggono i tradizionali Popoli Europei.
Alla luce di queste considerazioni possiamo appurare che i flussi migratori possono essere usati, da chi ha il potere, come sistemi di guerra non convenzionale, efficaci e facilmente attribuibili agli occhi dell’ opinione pubblica ad altre cause.
[1]… La Strategia Mondiale proposta dalla Mogherini e appoggiata Janvier Solana riprende la strategia europea adottata il 12 dicembre 2003 per rispondere alle principali minacce contro la sicurezza dell’Europa, quali il terrorismo, la proliferazione di armi di distruzione di massa, i conflitti regionali, la criminalità organizzata e i flussi migratori incontrollati. Il documento originario del 2003 chiariva che l’unica soluzione era quella di rafforzare la sicurezza europea e di promuovere una cooperazione militare tesa a fondare un ordine internazionale favorevole e controllato dalle potenze occidentali in cui la NATO avrebbe dovuto assumere un ruolo di primo piano…
Fonte : l’Indro “Armi all’ Africa : la nuova strategia UE contro l’ Immigrazione” del 13/07/2016
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