di Alberto Nicoletta
Presso i Popoli Slavi dell’ Europa Orientale era conosciuta come Rogatina, trattasi di una lancia per orsi, un’arma da utilizzare contro prede di grosse dimensioni; tuttavia venne utilizzata anche in guerra come riportano alcune cronache russe del 1.149.
In inglese tale arma è denominata “Bear Spear” (lancia orso), non è un caso che sia lo stesso nome in codice che le forze armate statunitensi, hanno dato al loro piano addestrativo segreto per simulare un attacco missilistico nucleare all’orso russo. In sostanza un’ ipotetica guerra tra gli Stati Uniti e la Russia, generatasi da “ipotetici” conflitti sorti in Ucraina o nei Paesi Baltici.
Il primo rapido attacco prevede il lancio di 7000 missili Tomahawk da aree differenti: navi e postazioni terrestri, i 10.000 droni aerei statunitensi vanno ad incrementare tale attacco (in quanto totalmente in grado di trasportare i Tomahawk). Parallelamente il piano denominato “Lancia Gigante” prevede un improvviso attacco da Nord, Sud e Est al cuore della Russia.
Le Forze Armate Statunitensi, sono in grado di attaccare in meno di un’ora, dal ricevimento dell’ordine da parte del Presidente, un qualsiasi obiettivo in qualsiasi parte del pianeta con sistemi d’arma di elevata precisione (Sistema PGS – Prompt Global Strike). A questo attacco la Russia può difendersi con l’ impiego di moderni missili russi S400-3U (diversi sono dispiegati nella regione centrale industriale), dei “Triumph” anti-aerei e degli Iskander-M (missili balistici); oppure con i sistemi mobili di quinta generazione gli S500 Samoderzhets, ovvero sistemi d’arma (ancora in fase di sviluppo) in grado di intercettare vettori intercontinentali (ICBM) e bersagli supersonici, per un numero che va da 10 a 7 bersagli in contemporanea. Entro il 2020 il Samoderzhets dovrebbe essere operativo coprendo un raggio di 600 Km, mentre in modalità difensiva coprirebbe 400 Km di raggio; il tutto rientra nel programma GPV-2020 (State Armament Programme).
Per il rilevamento di tali minacce, i russi si appoggiano al sistema radar piramidale DON-2N. Dotato di 60.000 antenne è utile a rilevare minacce dal cielo e dallo spazio; unico neo russi e cinesi potrebbero scambiare un missile qualsiasi americano per una testata nucleare e reagire con armi di pari portata….
Gli Stati Uniti dispongono inoltre dei celebri Patriot dispiegati oramai lungo tutto il fronte dell’ Europa Orientale Paesi Baltici, Polonia, Romania e, secondo fonti russe, nei prossimi 5 anni svilupperanno più di oltre 8000 missili da crociera di cui 6000 con capacità nucleari. Nella nuova base in Romania a Deveselu è gia operativo il sistema di difesa missilistico statunitense Aegis Ashore ed entro il 2018 ne sarà ultimato uno simile in Polonia, non si tratta solo di un sistema difensivo ma di un vero e proprio sistema d’ attacco anche nucleare.
A Kaliningrado invece i Russi hanno posizionato un sistema di difesa in grado di creare una vasta no-fly zone, arrivando a bloccare un terzo dello spazio aereo polacco. Il sistema Iskander è uno dei più potenti dell’arsenale russo, con un raggio di 480 Km è in grado di elidere il sistema anti-missile statunitense; tale sistema necessita di soli 16 minuti per il lancio, ma in modalità operativa ne impiega solo 4, il secondo vettore può partire in meno di 50 secondi. Si va ad aggiungere il progetto “Barguzin” trattasi di un sistema missilistico montato sui convogli ferroviari, che utilizza missili balistici RS-24 di ultima generazione, ognuno dei quali ospita quattro testate nucleari, aventi un raggio di 11000 Km. A tutto ciò Putin vuole aggiungere a breve più di 40 nuovi missili balistici al suo arsenale nucleare, trattasi dei nuovi icbm, che secondo il premier russo sarebbero in grado di elidere i sistemi difensivi NATO.
L’ Ammiraglio Capo di Stato Maggiore nella US Navy John Richardson ha ammesso che per la prima volta dopo 25 anni gli Stati Uniti sono tornati ai tempi delle rivalità tra grandi potenze.
La simulazione di attacco nucleare denominata Bear Spear programmata dal Comando Strategico degli Stati Uniti nel 2015 tuttavia si è rivelata, come prevedibile, piuttosto negativa, in quanto visti i sistemi difensivi russi, tale attacco polverizzerebbe sia la Russia che i Nordamericani lasciando il mondo in rovina.
Notiamo tuttavia come nonostante la guerre moderne vengono affrontate con le modalità più disparate, la componente relativa alle testate nucleari ha ancora, purtroppo, una forte valenza, tale da spingere non solo a paventare simulazioni molto realistiche come appunto la Bear-Spear, ma anche a rivedere tutti gli arsenali nucleari delle superpotenze. Ad esempio gli americani hanno avviato recentemente un progetto di sostituzione delle testate atomiche in Italia a scapito di ordigni più moderni e potenti…ma l’ Italia….non aveva detto No al nucleare ?!?!…chiamatela pure Italy-Spear!
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